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Per una ripresa della riflessione missionaria, in Italia

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Per una ripresa della riflessione missionaria, in Italia

La rivista Ad Gentes chiude definitivamente.

Purtroppo, negli ultimi tempi, su molti strumenti fondamentali nella riflessione teologica, in-Formativa e missionaria, è stata scritta la parola fine. Dal Centro Studi di Missio, fino ad Ad Gentes, e nel mezzo tante esperienze che sarebbe troppo lungo elencarle tutte.

Un po’ “i tempi” – dicono; ma io mi domando: c’è mai stata la volontà di leggerli “questi segni dei tempi?”.

Ancora un po’, la crisi economica e la crisi del settore giornalistico; e io mi domando di nuovo: ma i validi progetti di rilancio di questi strumenti in-Formativi pensati, non molto tempo fa, su valori ed elementi che fanno del fattore economico un aspetto esclusivamente strumentale, e non di scopo, che fine hanno fatto? (Giusto per rinfrescarsi la memoria: il Vademecum del Centro Missionario Diocesano contiene molti suggerimenti in questo senso).

Un po’ l’idea che “se tutti i cristiani sono missionari, nessuno lo è più specificamente”; e qui invece di una mia domanda riporto l’eccezionale risposta contenuta nell’articolo di Missione Oggi, che condivido alla fine di questo pensiero: “la missio ad gentes richiede un nuovo impegno, anche sul piano teologico, perché diventi paradigma di tutta l’azione e la vita della Chiesa[…] si accredita nel suo imperdibile valore evangelico perché dispone ogni Chiesa locale a favore delle altre e della intera cattolicità: così che ogni Chiesa si senta protagonista dell’annuncio del Vangelo a tutte le genti.” 

Nella lettera in cui la CIMI (Conferenza degli Istituti Missionari in Italia) si assume la responsabilità della Chiusura di Ad Gentes, c’è scritto: “Vi abbiamo chiesto di chiudere un capitolo proprio per permetterci di pensarne un altro […]. Ora però con umiltà chiediamo allo Spirito, il grande protagonista della missione, che ci indichi le strade che vanno bene oggi per continuare a svolgere all’interno della Chiesa italiana il ruolo importante che ci è ancora riconosciuto”.
Allora, da semplice cristiano, missionario, laico, spero che Missio, con il Consiglio Missionario Nazionale, che rappresenta tutte le realtà missionarie in Italia, abbia il coraggio – lo stesso coraggio di papa Francesco che con la sua azione di pastore, con l’Evangelii Gaudium, e con la Laudato Sii, non ha avuto paura di dar Ali allo Spirito – di farsi seriamente carico del bisogno essenziale di una seria riflessione teologica e missionaria.
Ecco l’articolo di cui vi parlavo: http://missioneoggi.saverianibrescia.it/main/?id=686
Até Amanhã
i100inrete