La rivista Ad Gentes chiude definitivamente.
Purtroppo, negli ultimi tempi, su molti strumenti fondamentali nella riflessione teologica, in-Formativa e missionaria, è stata scritta la parola fine. Dal Centro Studi di Missio, fino ad Ad Gentes, e nel mezzo tante esperienze che sarebbe troppo lungo elencarle tutte.
Un po’ “i tempi” – dicono; ma io mi domando: c’è mai stata la volontà di leggerli “questi segni dei tempi?”.
Ancora un po’, la crisi economica e la crisi del settore giornalistico; e io mi domando di nuovo: ma i validi progetti di rilancio di questi strumenti in-Formativi pensati, non molto tempo fa, su valori ed elementi che fanno del fattore economico un aspetto esclusivamente strumentale, e non di scopo, che fine hanno fatto? (Giusto per rinfrescarsi la memoria: il Vademecum del Centro Missionario Diocesano contiene molti suggerimenti in questo senso).
Un po’ l’idea che “se tutti i cristiani sono missionari, nessuno lo è più specificamente”; e qui invece di una mia domanda riporto l’eccezionale risposta contenuta nell’articolo di Missione Oggi, che condivido alla fine di questo pensiero: “la missio ad gentes richiede un nuovo impegno, anche sul piano teologico, perché diventi paradigma di tutta l’azione e la vita della Chiesa[…] si accredita nel suo imperdibile valore evangelico perché dispone ogni Chiesa locale a favore delle altre e della intera cattolicità: così che ogni Chiesa si senta protagonista dell’annuncio del Vangelo a tutte le genti.”